Felix Baumgarten and flying glass houses

October 15, 2012 Leave a comment

Image credit: http://www.redbullstratos.com/gallery/?mediaId=media1814#

The amazing accomplishment of Felix Baumgartner and his records make me think that we can now actually hang a small cocoon to a baloon and launch it up in the sky, quietly look down to Earthlings and take a huge breath of humility. I hope the folks at RedBull will seriusly think about letting people rise toward the cosmos in a silent and noiseless vessel, enjoying the solitude of highness and the beauty of our World. Being suspended to an helium baloon is a childish dream filled with technology and courage. Even if it requires specific and sophisticated technologies it fly you up in the sky with no hurry, with no engine rush and noise. Imagine being just few meters over the hem of a white and pure cumulonimbus in a white, translucent sphere and watch all around you the magnificence of the space enhanced by the prospective of near clouds.

Let’s see if they can make this dream true as well.

HS

 

 

We’ve landed on Mars with Curiosity!!!

August 6, 2012 Leave a comment


THIS IS INCREDIBLE, BUT IS REAL.

The car-size, one-ton rover Curiosity touched down on Mars at 1:31 a.m. EDT Monday.

Capofamiglia: una definizione.

Scorrendo uno degli innumerevoli sondaggi Nielsen Ratings, quasi alla fine, la mia attenzione è stata piacevolmente attirata da questa bella e mi pare molto fresca definizione di Capofamiglia.

Il capofamiglia è la persona che decide le spese fondamentali (ad esempio l’acquisito di un’auto o di un mobile) ma non quelle di prima necessità (alimentari, prodotti per la casa, biancheria, cosmetici, ecc.)
Attenzione! Il capofamiglia non sempre coincide con il responsabile degli acquisti: in genere, è il marito o il convivente della padrona di casa. Se non esiste in casa un’unica persona che decide le spese fondamentali, va considerato come capofamiglia colui al quale à intestato il contratto della casa.

Magari han dimenticato di dare una rinfrescata alle legende o magari chissà è proprio vero che l’Italia è un Paese vecchio. In tutti i sensi.

HS

 

iTunes Match: forse l’inizio di una rivoluzione?

Parlo sulla scia di informazioni lette velocemente, ma l’idea che mi viene in mente è una vecchia idea che mi girava nella testa da tempo, come a chissà quanti. e’ la vecchia idea del servizio pubblico e delle tasse. Se tutti paghiamo per un servizio che non usiamo sempre il servizio è accessibile a tutti, e di fatto gratuito anche se finanziato dalle nostre tasse.

In uno dei commenti ad un articolo su iTunes Match leggevo che scaricando un album da torrent e caricandolo poi su iTunes Match si passa dal possedere un album piratato a possedere l’usufrutto legale di un album, pagando sempre lo stesso abbonamento che se ne abbia uno o cento non cambia nulla.

Allora magari infantilmente mi chiedo: non sarebbe già la fine della guerra alla pirateria musicale e cinematografica quella che iTunes Match propone? Se tutti ci abbonassimo ad una derisoria cifra, non avremmo virtualmente tutti accesso a tutta la musica disponibile? Ed il discorso non potrebbe anche essere esteso ai film? Ai libri? Ai software?

Tutti pagano, anche per quello che non consumano, ed il costo d’accesso ad un inventario completo ed illimitato infinitesimale rispetto al costo ecessario per il singolo per avere le stesse risorse a disposizione autonomamente.

Ma ho paura che sia troppo bello per funzionare, perché mi verrebbe voglia di estendere il discorso ai mezzi pubblici. Tutti pagano una tassa trasporto all’anno ed hanno accesso a tutti i trasporti in ogni città. Niente più controlli. Niente più biglietti. Incentivo all’utilizzo e magari creazione di posti (più la gente usa un servizio più il servizio cresce).

C’è un buco da qualche parte? O ci sono solo i soliti egoisti delle major, le lobby dei tassinari e dei venditori di macchine che devono ingozzarsi?

HS

AAA Arance

March 6, 2012 1 comment

Ho letto l’articolo su Internazionale che trattava del “caso” delle arance di Rosarno. L’argomento è vecchio e sotto gli occhi indifferenti di tutti da tempo. Qualche superficiale ricerca su Google mostra articoli già dal 2006. Il fastidio è che se uno deve fare tanta strada dall’inghilterra solo per entrare nelle baraccopoli ed intervistare gli schiavi di turno, allora può anche continuare a bere thé e non scomodarsi.
Perché nessuno si preoccupa mai a fare un’analisi seria e andare oltre gli articoli inutili. Personalmente quando ho letto che CocaCola paga 7 centesimi al Kg per delle arance mi son bloccato. Com’é possibile? Anche al supermercato non c’é niente che costa 7 centesimi. Ma anche dal ferramenta, visti i prezzi dei metalli, provate a chiedergli se vi da un chiodo per 7 centesimi. Eppure c’é qualcuno che riesca a comprare 1 Kg d’arance. Ok dirà qualcuno, non ne comprano 10 Kg (0,70€) nemmeno 1000Kg (70 € per l’équivalente in arance di una piccola utilitaria). Ne comprano tante. Troppe ho pensato.

Perché nessuno calcola quanto costerebbe a CocaCola acquistare arance normalmente? Con lavoratori che sono pagati il giusto, che hanno casa (=affitto o mututo) che devono arredarla e scaldarla sta casa (=Ikea e Co.), che devono guardare porcate in tv (=Sky e Co.), che hanno figli che vanno a scuola e che devono essere vestiti, nutriti, connessi e che berrebbero volentier la Fanta, magari solo ai compleanni degli amici o di sabato quando si mangia la pizza in famiglia e non quotidianamente, come vuole la The Coca Cola company. Tutto l’indotto questi giganti non lo vedono? Preferiscono sfruttare e vendere la Coca Cola meno cara che l’acqua perché così…così cosa? La gente ne beve di più? La gente povera ne beve di più? La gente ingrassa (come gli Americani), ha un’igiene dentale discutibile (come in America del Sud e nei paesi in via di sviluppo). Ma non si potrebbero arricchire anche diversamente?

Perché, ripeto, nessuno con le competenze necessarie, fa un po’ di conti in tasca a queste multinazionali e calcola quanto costerebbe la Coca-Cola se tutta la catena fosse retribuita decentemente? E se poi anche scoprissimo che il prezzo sarebbe il doppio o il triplo, cosa accadrebbe? La gente ne consumerebbe meno. Starebbe meglio, magari, senza consumare tuto quello zucchero. Il sistema sanitario nazionale ne sarebbe sicuro avvantaggiato. Quindi tutti ne saremmo avvantaggiati. Gente più snella e più sana!

Mi raccomando. Quando parlo della The Coca-Cola includo anche tutte le altre principesse del dessert e dello snack che ci hanno ingrassato per anni a suon di grassi idrogenati e che adesso stan cambiando ricette (da noi). Ma non potevano farlo prima? Bisogna per forza sempre tentare di fottere il prossimo fino a che non si é minacciati o obbligati a cambiare?

Ecco sarei felice anche di leggere un’articolo più complesso, con dati e cifre. Magari il bel signore o la signora che gestiscono gli acquisti per queste multinazionali potrebbero scrivere un libro, confessarsi in TV. Hanno mai crisi di coscienza ste persone? Spiegare quanto é marcia la baracca dalla quale ogni giorni compriamo e compriamo. Ma chi lo scrive un articolo così? Non di certo gli inglesi in gita in Calabria. Gli Italiani? Devono forse scriverlo nelle due ore libere che hanno tra una raccolta e l’altra gli immigrati?

HS

“We’re a bit obsessed with nostalgia. New aesthetics aren’t emerging.”

Though I’m not a fan of Pixel Art here a nice way to express an idea that was long in my head:

“We’re living in a time where we’re a bit obsessed with nostalgia, not too many new aesthetics are emerging these days, but we are finding ways to always remix and recombine already established ideas to create something new out of them,”

It belongs to Visual Artist Rainer Kohlberger, and you can read it more about his photo filter app on Fastcosdesign.

La Belle Personne streaming megavideo.

February 13, 2012 Leave a comment

Visto che siamo in tema continuamo a parlarne. L’altra sera avevo deciso di riguardare La Belle Personne di Christian Honoré (non mettero’ nessun link ovviamente) che avevo già una volta visto al cinema pagando il biglietto.

Da un po’ di tempo mi ero lasciato tentare, per rivedere la trilogia del Padrino, dalla facilità d’utilizzo di iTunes ed il prezzo più o meno onesto di questi titoli. Lascero’ perdere in questa occasione i fatto che non siano disponibili sottotitoli su Itunes e che l’alternativa sia di guardare il film nella versione doppiata decisa dalla vostra carta di credito. Cerco La Belle Personne su iTunes, già con la coperta addosso e non lo trovo immediatamente. Strano penso. Cerco su Google ed eccolo li’ il link. Riapro iTunes e mi dice gentilmente che il film è disponibile solo nello Store US e non quello Francese.

Visto che stiamo parlando di un film Francese mi pare strano. Cerco un po’ (l’idea era quella di guardare un film alla base) e vedo che il film è coprodotto dal ARTE France. Hanno un’offerta VOD, compatibile Mac, quindi risistemo la coperta e cerco.

Niente. Scrivo allora una mail infastidito ad Arte che dopo un giorno mi risponde cosi’ (in Francese ma non è difficile capire)

Bonjour,
Malheureusement, le programme que vous recherchez n’est pas disponible en vidéo à la demande, ni en DVD à la demande. L’offre que nous proposons est en effet dépendante des droits que nous arrivons à négocier avec les producteurs.
Toutefois, pour votre information, ARTE propose plusieurs services en ligne aux téléspectateurs pour retrouver nos programmes après leur diffusion :
Le service dé télévision de rattrapage : ARTE + 7 (http://plus7.arte.tv/fr/1697480.html)
Vous y trouverez une sélection de programmes d’ARTE, disponibles gratuitement pendant les 7 jours suivant leur diffusion.Le service de vidéo et DVD à la demande ARTEVOD (http://www.artevod.com)
Vous y trouverez une sélection parmi les programmes diffusés à l’antenne et pour lesquels les ayants-droits ont autorisé la commercialisation en ligne.
Le site ARTE LIVE WEB  (http://liveweb.arte.tv/)
Ce site diffuse gratuitement, en direct ou en différé, des concerts, spectacles et pièces de théâtre enregistré par ARTE ou ses partenaires.
En vous remerciant de l’intérêt que vous portez aux programmes d’ARTE.
Cordialement,
L’équipe ARTEVOD

Allora mi girano le scatole e penso proprio che nel 2012, anno della fine del mondo, non sia tollerabile perder tempo per dover cercare un film che si è disposti a pagare. Ancora più infastidito avevo trovato anche un link su un sito russo, ma dopo solo due MB aprendo il file per verificare ma qualità, il solito vocione russo che leggeva i titoli d’apertura aveva salvato il mio computer da una notte in bianco a scaricar quello che si dovrebbe poter guardare legalmente su centinaia di siti.

Ma a proposito dove sono tutti questi siti? Perché nessun apre un servizio decente? Nel frattempo provero’ a contattare la casa di produzione (Scarlet Production)  per saperne di più.

HS

Del futuro della Pirateria digitale, del Mare e delle Barche.

February 7, 2012 Leave a comment
Monet’s “Boats on the Beach at Pourville”, 1926, oil on canvas, is one of nine Monets in the Kreeger Museum in DC’s Foxhall neighborhood. Credit: Kreeger Museum

Dopo la lettura di un articolo di Vincenzo Latronico, e solo in parte soddisfatto dalle sue conclusioni ne approfitto per dire la mia sull’argomento riprendendo quanto iniziato in un commento a detto articolo. Da anni osserviamo con un misto di paura e ammirazione le varie peripezie che vedono i Pirati del “tutto gratis” lottare contro gli ottusi tentativi di inadeguate amministrazioni per bloccare l’accesso ai siti, integrare costosi ed inutili DRM ai file musicali e limitare insomma la diffusione di contenuti che parte della stessa amministrazione tenta di diffondere. Tante cose dette da Vincenzo sono condivisibili e giuste e non staro’ a ripetere i vari dilemmi morali da Lui evidenziati.

Quello che mi preme sottolineare e che mi pare Lui non abbia approfondito, è un aspetto che spesso viene dato per scontato quando si parla di Pirateria: il Mare e le Barche. Prima di tutto il Mare. Senza Mare non ci sono Pirati, ne Isole Misteriose, ne Tesori Nascosti. Il Mare, noi o alcuni di noi, l’abbiamo visto nascere come placidi spettatori a Gibilterra aspettando che l’immensità Atlantica colmasse la calma periferia Mediterranea. Probabilmente il processo fu graduale, addirittura noioso nella sua vasta ed incommensurabile portata. Il Mare Nostrum di cui stiamo parlando è Internet bien entendu, e la pervasiva influenza della sua esistenza è oggi un fatto. Ma il paragone con il Mare mi piace e vorrei completarlo senza troppi fioretti. Internet è là, ovunque attorno a noi. Un luogo ben reale, ma dematerializzato. Per accedervi i nostri sensi devono essere assistiti, aiutati, sostenuti da macchine. Cosi’ come per affrontare il Mare l’Uomo ha dovuto inventare Barche sempre più grandi cosi’ in questa nostra epoca stiamo delegando sempre più alle macchine una parte dello sforzo cognitivo necessario ad instaurare e creare nuove relazioni, amicizie, scambi commerciali e traffici. Senza macchine Internet non esiste. Senza macchine (per ora) l’Uomo non puo’ accedere ad Internet. Ci troviamo dunque in una condizione di dipendenza cognitiva dagli strumenti che ci consentono l’accesso ad Internet. E sono, credo, proprio questi strumenti le chiavi che ci permetteranno di superare quelli che sono i vecchi modelli economici sui quali basiamo le nostre società. Sarà la convergenza degli strumenti con il nostro stesso corpo a rendere obsoleta la distinzione tra contenuto e contenitore. Sarà l’evoluzione guidata in parte dall’Uomo che ci spingerà ad essere e a vedere come un tutt’uno inscindibile Internet ed i contenuti che veicola.

In questo periodo di transizione, nell’alba di questo nuovo Mondo, credo che una via di fuga al circolo vizioso nel quale siamo invischiati si possa cercare con ancora più forza proprio nelle tecnologie che ci consentono di usufruire di tali contenuti. Penso ai dispositivi che ci permettono di leggere, scrivere ed interagire, ma anche ai fornitori d’accesso. Se badate bene, in questi due campi non esiste pirateria. Ci sono barche più o meno belle e funzionali ed ognuno sceglie in base a gusto e disponibilità: nuove o usate, veloci o lente, originali o copiate. E poi c’è l’accesso al Mare che deve essere controllato e custodito (per ora), non per una divina necessità, ma semplicemente perché a differenza del Mare reale (per amor del vero anche i nostri Oceani necessitano di un costante apporto di energia per rimanere vivi, ma si andrebbe troppo lontani), Internet ha bisogno di energia per continuare a vivere e funzionare, ha bisogno di persone e manutenzione (per ora). Ed è proprio da questi balzelli che paghiamo per mantenere Internet vivo e vegeto che potremmo partire per inventare modelli nuovi di sostentamento alla cultura.

HS

Filesonic close all traffic to prevent shutdown?

January 24, 2012 Leave a comment

Il gestore di file Filesonic, uno dei primi 10 provider mondiali ha chiuso tutti gli accessi ai file che non risultano esseri caricati sul proprio profilo. Si possono da qualche giorno condividere solo file già presenti nel proprio account. La società non ha confermato i motivi dell’azione ma pare che abbiano sicuramente recepito il messaggio lanciato dalla brusca chiusura di Megaupload/Megavideo con conseguente arresto dei gerenti.

Direi che questo è il momento per tutti coloro che pensano di poter offrire un servizio decente ed innovativo per la distribuzione di contenuti video e musicali, di darsi da fare. Perché non lanciare servizi di video alla domanda. Pagando solo i minuti che si visionano (attirando i consumatori di porno) o un abbonamento di un’ora per vedere tutto quello che si vuole. Per il resto dei film, siti come iTunes Store o i vari portali multimediali devono mettersi in testa che l’offerta deve essere più ampia includendo film indipendenti e lasciando allo spettatore la possibilità di acquistare contenuti OVUNQUE nel mondo ed in versione originale se lo desidera. I Simpsons ad esempio possono essere visti in diretta su Fox. Ma solo se l’IP risulta essere negli Stati Uniti. La stessa puntata, che avrei volentieri visto con delle pubblicità di fianco o addirittura intercalate nel programma, sono disponibili gratuitamente e senza pubblicità su siti tipo Filesonic. Chi ci guadagna? Chi ci perde? Nel 2012 non penso sia più possibile porre dei limiti alla distribuzione di contenuti.

HS

The Dearman Engine.

January 24, 2012 Leave a comment

Image credit: Dearmanengine.com

I’ve stumbled upon this site Dearman Engine and it seems that this clever adaptation of a combustion engine may be economically viable. Mr. Dearman the inventor, has proofed his machine in London and Leed Universities and they confirmed that the engine can be used in a lot of different application and become more interesting than batteries and compressed air engines. Cryogenic liquid such nitrogen (basically air) when injected into a piston is reheated at ambient temperature and the instant gassification produce the work that powers the engine. The benefits are clear: no batteries, no rare earth needed, no costly high pressure tanks and no risk of combustion (as for the Hydrogen). I’ve check out the site and the video doesn’t look like the incredible machines that constantly claim to be close to 100% of efficiency. This professor looks genuine and its invention is approaching the market entrance.

Will it succeed? When I hear about this kind of technologies and especially the fact that they always come from small and independent inventors I feel confused: is it possible that the multibillion dollars automotive industry is that blind. Just because of the oil? We’ve witnessed their shy approach to the electric vehicles market and if we do analyse what we have as results (except maybe for the exceptional Tesla that is launching its nice Model S) we feel that the e-cars mood was just a trend inflated by the oil price rise and some environmental concerns that quickly fade out when the Crisis spread all over. Wouldn’t be an efficient and clean car boosted by cryogenic air a best seller model? Wouldn’t the facts that it would dramatically reduce the need for oil, the pollution of the air and the waste of other resources a more-than-enough argument to push big corporation lab to step in and mass produce this kind of engine? Or is the oil conspiracy and the 7 sister power so strong that we will never see this kind of technologies really take over? I HOPE NOT.

HS